Il laboratorio è collocato nei grandi spazi adiacenti alla scuderia juvarriana idonei ad ospitare attività di studio e conservative dedicate ai materiali lapidei naturali e derivati e alle superfici decorate dell’architettura: dipinti murali, mosaici, stucchi, graffiti. Gli spazi sono dotati di attrezzature e strumentazioni che permettono lo sviluppo di attività di sperimentazione e approfondimento necessarie per gli interventi conservativi. Gli ambienti consentono attività differenziate a seconda della tipologia di manufatti. In quest’area sono oggetto di studio e di restauro opere provenienti anche da scavi archeologici: come frammenti di pavimenti musivi, pitture murali, opere in stucco e lapidee.

Il laboratorio coordina e partecipa attivamente alle fasi di studio e di restauro svolte in  numerosi cantieri, alcuni pluriennali e di recupero di complessi cicli pittorici, come nel caso dell’ex Chiesa di San Marco a Vercelli, dove il Centro opera dal 2008, o delle pitture romaniche dell’antica Chiesa di Sant’Andrea ora annessa al Santuario della Consolata di Torino.

Il laboratorio ha preso parte anche ai grandi lavori di restauro della Galleria dei Carracci a Palazzo Farnese a Roma, tra il 2014 e il 2015, finanziati dal World Monument Fund e a rilevanti attività di progettazione che hanno riguardato, tra l’altro, le superfici architettoniche della facciata juvarriana di Palazzo Madama a Torino e della Cavallerizza del Palazzo Ducale di Mantova.

Direttore dei laboratori
Michela Cardinali

Vice direttore dei laboratori
Roberta Genta

Responsabile progettazione e coordinamento cantieri
Daniela Russo

Responsabile
Marie-Claire Canepa

Restauratori
Roberta Coco

Storico dell’arte
Paola Manchinu

img henib
Pitture murali della Tomba di Henib
Medio Regno, XII dinastia, 1976-1794 a.C.
Torino, Museo Egizio

Il progetto di recupero delle pitture murali strappate della tomba di Henib a Qau el-Kebir è stato realizzato nell’ambito della rassegna Restituzioni 2018 di Intesa Sanpaolo. L’intervento ha coinvolto restauratori e personale scientifico del Centro che, insieme agli egittologi del Museo Egizio e della Soprintendenza e a esperti scientifici di diversi enti di ricerca, hanno studiato e analizzato i materiali costitutivi e quelli riconducibili a precedenti interventi in modo da orientare correttamente le operazioni di restauro. I dipinti murali erano stati strappati da una camera funeraria rinvenuta nel 1908 durante le campagne di scavo della Missione Archeologica del Museo Egizio diretta da Ernesto Schiaparelli.

Parte dell’intervento ha riguardato lo studio di un sistema di allestimento e di presentazione espositiva per la corretta fruizione delle pitture. La ricostruzione della tomba di Henib è attualmente allestita nella mostra “Archeologia Invisibile” al Museo Egizio.

 

img san marco vercelli
Dipinti murali
XIV - XV secolo
Vercelli, ex Chiesa di San Marco

Dal 2008 il Centro è presente con cantieri conoscitivi e di restauro nella ex Chiesa di San Marco a Vercelli, divenuta nei secoli scorsi mercato coperto e oggi recuperata come sede espositiva. I diversi cantieri che si sono susseguiti negli anni hanno permesso di riportare in luce pagine straordinarie della pittura murale tre e quattrocentesca piemontese. In particolare tra i recuperi più significativi condotti tra 2017 e 2018 nelle campate ai lati dell'altare maggiore, grazie al sostegno della Fondazione CittàItalia e del Comune di Vercelli, spicca uno straordinario capitello trecentesco ornato con lo stemma dei Visconti di Milano. 

 

Qui la brochure con la descrizione degli interventi 

Qui l'estratto dalla pubblicazione Cronache 3

Qui l'estratto dalla pubblicazione La Chiesa di San Marco in Vercelli.

img fontana ercole
Statue provenienti dalla Fontana di Ercole, terzo quarto del XVII secolo
Bernardino Quadri, Bernardo Falconi e scultori luganesi
Venaria, Giardini della Reggia

Il Centro affianca il grande cantiere di restauro e recupero della seicentesca Fontana di Ercole nei Giardini della Reggia di Venaria con il restauro del ricco apparato di statue e sculture ornamentali rinvenute nei depositi del Museo di Antichità, del Palazzo Reale di Torino e della stessa Reggia. Il progetto di ricomposizione della fontana, promosso dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude - La Venaria Reale con la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, ha portato a identificare otto statue a figura intera, di cui due colossali (Ercole e Diana) il cui intervento di restauro, già avviato con una prima fase di studio e di documentazione, è in corso ad opera dei restauratori del Centro anche con il coinvolgimento dell'attività didattica ordinaria del Corso di Laurea.

alcova
Sala dell'alcova
Palazzo Chiablese, Torino

Lo straordinario ritrovamento nel 2018 della scrivania a ribalta con scansie laterali realizzata da Piffetti nel 1767 e il suo restauro hanno costituito l'occasione per avviare il recupero di alcuni ambienti del piano nobile di Palazzo Chiablese, dove il prezioso mobile era custodito nel XIX secolo.

Il restauro della settecentesca galleria, trasformata metà Ottocento in camera da letto con alcova e segnata nel dopo guerra da pesanti interventi di manutenzione a seguito dei bombardamenti del 1943, ha portato al recupero del ricco apparato decorativo in stucco della volta e delle boiseries e del lambriggio a fiori dipinto da Michele Rapous. 

Il progetto di recupero, avviato nell'autunno 2019, è ora esteso anche ad altri due ambienti dell'appartamento aulico dei Duchi del Chiablese, destinati a Camera di Udienza e Camera da letto, dove è in corso un intervento di manutenzione volto a ripristinare la piena leggibilità degli apparati decorativi di volte e arredi.

Approfondisci il cantiere di restauro

Approfondisci il restauro della scrivania di Piffetti

 

cametti
Beato Amedeo mentre intercede presso la Madonna e il Bambino per la vittoria nella battaglia di Torino
Bernardino Cametti
1729 - 1730

Il grande bassorilievo in gesso raffigurante il Beato Amedeo mentre intercede presso la Madonna e il Bambino per la vittoria nella battaglia di Torino è un bozzetto, quasi sconosciuto, eseguito per la pala marmorea dell’altare maggiore della Basilica di Superga, commissionato per celebrare la vittoria sabauda contro i francesi durante l’assedio di Torino del 1706. 

L’opera, proveniente dal Pontificio Collegio Irlandese di Roma, viene esposta per la prima volta alla Reggia di Venaria nella mostra “Sfida al Barocco. Roma Torino Parigi 1680-1750”.

Al CCR è stato affidato il delicato restauro, finanziato da Intesa Sanpaolo nell’ambito della XIX edizione del programma Restituzioni.

Un team interdisciplinare del Centro ha indagato le peculiarità strutturali e i materiali al fine di orientare le scelte di restauro.
Le operazioni si sono avvalse di analisi scientifiche, come la radiografia digitale che è stata eseguita nel bunker dei laboratori di Venaria, dove è attivo un apparato radio tomografico in grado di analizzare opere di grandi dimensioni. Il continuo confronto con i diagnosti del Centro e gli studiosi impegnati nella preparazione della mostra ha permesso ai restauratori di conoscere dettagliatamente il modello, le sue fragilità e peculiarità esecutive e ha consentito di pianificare l’intervento e tutte le fasi di recupero delle superfici.
L’opera era fortemente alterata nella forma e nella cromia e presentava diversi strati non originali. Questi dati sono stati il prezioso punto di partenza per l’avvio dell’articolato restauro che ha previsto tecniche di pulitura con diverse strumentazioni LASER.
Il risultato di queste operazioni ha portato il bassorilievo ad uno straordinario recupero del modellato.

Il restauro anche su Programma Barocco

Guarda il video della pulitura laser eseguita sull'opera

La Totalità
Costas Varotsos
Giardini Grosa, Torino

La fontana "La Totalità", opera dell'artista ateniese Costas Varotsos è stata, a partire dal 2017, oggetto di attenzione da parte del Centro, della Città di Torino, e di Intesa san Paolo, per la sua condizione conservativa precaria: la scultura, infatti, collocata nell'area mercatale di piazza Benefica a Torino, era esposta alle intemperie, a numerose forme di degrado biologico, dovuto soprattutto alla presenza di volatili, e a danni di origine vandalica.

Da qui l’esigenza di ricollocare il monumento in un luogo più consono. Nasce il progetto, a seguito di attente analisi, valutazioni e verifiche, che ha previsto di riposizionare l’opera all’interno dei Giardini Grosa, lungo corso Vittorio Emanuele II, a lato del grattacielo Intesa Sanpaolo, sulla base di una proposta elaborata dall’artista Varotsos.

Il Centro Conservazione e Restauro, è stato incaricato di gestire e sovrintendere al processo, ponendosi come supporto per la corretta ricollocazione della scultura nel luogo designato.

L'opera è visibile al pubblico dal 2 novembre 2020.

 

Vai al comunicato stampa