Pochi anni separano l’opera Senza Titolo, 1958 circa, dalla Natura morta bleu del 1961 dell'artista Francesco Casorati
La prima un olio su masonite. La seconda un olio su tela.
Supporti diversi che, nel tempo, hanno comportato problematiche conservative diverse.
Le due opere sono entrate nel laboratorio di restauro di arte contemporanea per essere sottoposte ad attività didattiche del IV anno nel settore di specializzazione PFP2 nel 2020.
Gli interventi hanno fronteggiato criticità conservative serie e complesse, dettate perlopiù dalle tecniche utilizzate.
L’olio su tela rivelava infatti, tra l’altro, delle disomogeneità tra zone molto lucide e altre particolarmente opache.
L’olio su masonite, davvero in pessimo stato conservativo, mostrava, invece, diffusi e ampi sollevamenti e fratture della pellicola pittorica.
Per la Natura morta bleu si è proceduto, oltre ad una pulitura complessiva, con interventi puntuali per garantire la riadesione delle parti sollevate che minacciavano un distacco dal supporto. La verniciatura finale permise, invece, di compensare le difformità tra lucidità e opacità.
Per il Senza Titolo il procedimento è stato più complesso.
Buona parte della pellicola pittorica mostrava dei distacchi e gravi sollevamenti: la masonite di supporto, non adeguatamente preparata, si dimostrò incapace di mantenere nel tempo le stesure di colore.
Frammentazioni, spaccature, esfoliazioni e lacune sono state ricomposte, risarcite, riadese ed integrate.
I risultati sono stati così apprezzabili che in occasione dell’antologica Tra magia e geometria. La pittura di Francesco Casorati, un percorso artistico indipendente (Carmagnola, 2 settembre- 13 novembre) le due opere vengono presentate per la prima volta restaurate.