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Archivio CCR

15mc01-CF-2020_Torino, Museo Civico d’Arte Antica – Palazzo Madama, G. B Boucheron, Autoritratto, inv. 27-D
Torino, Museo Civico d’Arte Antica – Palazzo Madama, G. B Boucheron, Autoritratto, inv. 27-D - prima del restauro
Torino, Museo Civico d’Arte Antica – Palazzo Madama, G. B Boucheron, Autoritratto, inv. 27-D, verso - prima del restauro
Torino, Museo Civico d’Arte Antica – Palazzo Madama, G. B Boucheron, Autoritratto, inv. 27-D - prima del restauro
Torino, Museo Civico d’Arte Antica – Palazzo Madama, G. B Boucheron, Autoritratto, inv. 27-D - dopo il restauro
Torino, Museo Civico d’Arte Antica – Palazzo Madama, G. B Boucheron, Autoritratto, inv. 27-D - dopo il restauro
15mc01-CF-2020_gb_Boucheron_autoritratto
Scheda di restauro

15mc01-CF-2020_Torino, Museo Civico d’Arte Antica – Palazzo Madama, G. B Boucheron, Autoritratto, inv. 27-D



Descrizione facilitata: 

 

L'autoritratto di Boucheron è un disegno a pastelli su carta. Giovanni Battista Bucheron ha realizzato il suo autoritratto nel 1790.
Il disegno è conservato al Museo Civico d'Arte Antica di Torino (Palazzo Madama).
Il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale ha restaurato il dipinto nel 2020.
I restauratori hanno smontato la cornice e separato l'opera dal cartone di fondo.
Poi hanno eliminato i resti di cartone e asciugato l'opera con termocauterio (strumento con una punta calda).
Hanno disteso le pieghe e pulito il disgno e il vetro della cornice.
L'opera è stata montata su un nuovo fondo e protetta con cartone.
La cornice è stata inserita in camera anossica, una camera senza ossigeno che serve a eliminare gli insetti che si nutrono di legno.

 

 

 

Abstract dell'intervento:

 

Manutenzione

L’intervento di manutenzione straordinaria, richiesto in occasione della mostra Argenti preziosi. L'opera degli argentieri piemontesi nelle collezioni di Palazzo Madama (Palazzo Madama, 2 luglio al 15 novembre 2020) ha avuto come obiettivo la restituzione delle planarità dell’opera e la realizzazione di un nuovo montaggio conservativo all’interno della cornice originale. Le operazioni sono iniziate con lo smontaggio del sistema di assemblaggio della cornice e il distacco dell’opera dal cartone di fondo a secco tramite bisturi. Sono quindi stati rimossi i depositi di cartone sull’opera ed è stata eseguita l'asciugatura tramite termocauterio. Successivamente è stato fatto uno spianamento sottopeso per distendere le ondulazioni angolari e la piega centrale, è stato pulito il cristallo e sono state rimosse le strisce in cartoncino. È  seguita la pulitura a secco dei depositi superficiali incoerenti sul recto dell’opera con pompetta d’aria e leggera spolveratura con pennello, mentre sul verso la pulitura è stata eseguita tramite make-up sponges.
Per il montaggio in cornice è stato realizzato un fondo di sostegno in carta Ingres color avorio a cui il disegno è stato fatto aderire tramite strisce di carta giapponese. A protezione del nuovo fondo è stato impiegato del cartone conservativo e un ultimo strato di Archival board grigio, a cui è stata fatta riaderire l’etichetta inventariale. All’interno della cornice, tra il cristallo e l’opera sono stati inseriti dei piccoli binari in cartone conservativo in modo che l’opera fosse distanziata dal vetro. 
Parallelamente all’intervento sull’opera grafica, si è svolto un intervento di disinfezione in bolla anossica e consolidamento della cornice, eseguito dal Laboratorio di Restauro Tele e tavole.