Archivio CCR
05mc01-AL-2017_Roma, Palazzo del Quirinale, P. Piffetti, Piedistallo per san Michele, inv. PR 372
Descrizione facilitata:
Il piedistallo è una grande struttura in legno decorato che serviva a sostenere una statua di San Michele.
Pietro Piffetti ha realizzato il piedistallo nel 1736-1737 con legni diversi, madreperla, guscio di tartaruga, avorio (materiale ricavato dalle zanne degli elefanti).
Il piedistallo si trova nel salotto Piffetti del Palazzo del Quirinale a Roma.
Il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale ha restaurato il piedistallo nel 2017.
Gli scienziati del Centro di Venaria hanno fatto analisi scientifiche per studiare come è fatto l'interno del piedistallo.
I restauratori hanno pulito il piedistallo dalla polvere.
Hanno pulito le parti in metallo ossidate (rovinate per il contatto con l'aria).
Hanno ricostruito alcune delle parti mancanti con materiali simili.
Hanno aggiunto un sottile stato di colore per far riconoscere le parti aggiunte con il restauro.
Hanno ricostruite alcune piccole parti in avorio.
Alla fine hanno verniciato il piedistallo per proteggerlo dai raggi del sole e dalla polvere.
Abstract dell'intervento:
Il restauro del piedistallo per san Michele del Palazzo del Quirinale è stato svolto in occasione della mostra Dalle Regge d'Italia. Tesori e simboli della regalità sabauda (Reggia di Venaria, Sala delle Arti, 25 marzo - 2 luglio 2017).
Gli approfondimenti scientifici hanno permesso di analizzare l'opera con la tomografia compiuterizzata. Inoltre, grazie al confronto con TAC eseguite su altre opere di ebanisteria piemontese del Settecento, è stata verificata la presenza di metodi costruttivi analoghi e di problematiche simili. L'analisi ultravioletta, invece, ha consentito di individuare gli interventi di restauro pregressi.
Restauro
L'intervento è iniziato con la pulitura chimica del manufatto per eliminare i depositi coerenti e i residui di cera. Le decorazioni scultoree eburnee applicate al manufatto ligneo sono state trattate con un primo passaggio con soluzione acquosa e successivamente con pulitura laser. Gli ottoni dorati, fortemente ossidati, sono stati puliti con tecnologia laser e microtrapano. Per le integrazioni lignee sono state utilizzate specie compatibili con quelle utilizzate da Piffetti, mentre per le aggiute in avorio, tartaruga, madreperla e ottone è stato utilizzato lo stesso materiale. Per rendere riconoscibile tali interventi è stato applicato sul retro delle tessere un sottile strato di un pigmento, ossido di bismuto, con radiopacità rilevabile ai raggi X. Le parti lignee degli spigoli perimetrali nella parte bassa del mobile sono stati integrati utilizzando una resina sintetica bicomponente. Successivamente è stata integrata la lacuna del ricciolo di una delle gambe della parte superiore, assemblando piccoli masselli di legno poi lastronati in palissandro. Infine, sono state integrate le parti mancanti delle sculture eburnee applicate, realizzando calchi in gomma siliconica al cui interno è stata colata la resina epossidica pigmentata ed è stata stesa una verniciatura finale.
Bibliografia
- L. Morozzi, Scheda 40, in Dalle Regge d'Italia. Tesori e simboli della regalità sabauda (catalogo), a cura di S. Ghisotti, A. Merlotti, Genova, Sagep, 2017, pp.160-161;
- F. Zenucchini, M. Cardinali, P. Croveri, P. Luciani, S. De Blasi, G. Dell’Aquila, V. Palleschi, Metodologia LASER applicata ad un’opera di ebanisteria di Pietro Piffetti, in Atti del VI convegno Applicazioni LASER nel restauro “APLAR 6”, Firenze 2019, pp. 505-515.