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Archivio CCR

40mc07-AL-2015_Venaria, Reggia, La Verità (bassorilievo), inv. 780/L (proprietà Museo Civico d'Arte Antica di Torino - Palazzo Madama)
Venaria, Reggia, La Verità (bassorilievo), inv. 780/L - prima del restauro
Venaria, Reggia, La Verità (bassorilievo), inv. 780/L, verso - prima del restauro
Venaria, Reggia, La Verità (bassorilievo), inv. 780/L - dopo il restauro
40mc07-AL-2015_La_Verita_780L
Scheda di restauro

40mc07-AL-2015_Venaria, Reggia, La Verità (bassorilievo), inv. 780/L (proprietà Museo Civico d'Arte Antica di Torino - Palazzo Madama)



Descrizione facilitata:

 

Il bassorilievo è una scultura che appoggia su uno sfondo.
Il bassorilievo rappresenta la Verità.
Il bassorilievo è stato realizzato nel 1780.
Il bassorilievo è fatto in cartapesta e sta dentro una cornice dorata.
Il bassorilievo è conservata alla Reggia di Venaria.
Il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale ha restaurato la scultura nel 2015.
I restauratori hanno incollato le parti sollevate e hanno pulito la superficie dalla polvere.
Hanno deciso di non togliere i vecchi interventi di restauro sulle parti dorate della cornice.
Hanno riempito le parti di colore mancante con stucco (strato di gesso e colla).
Hanno colorato lo stucco con acquerelli.
Alla fine hanno steso un prodotto contro gli insetti che si nutrono di legno e una vernice per proteggere la scultura dai raggi del sole e dalla polvere.

 

 

 

 

Abstract dell'intervento:

 

Il bassorilievo della Verità, proveniente dal deposito di Palazzo Madama, è stata oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria in occasione dell'inserimeto nel percorso di visita della Reggia di Venaria (concessione in comodato). L'opera, eseguita da plasticatore piemontese su modello di Francesco Ladatte, fa parte di una serie di 6 bassorilievi con figure allegoriche. 

Intervento

Il manufatto versava in pessimo stato conservativo, in particolare le cornici avevano sofferto pesantemente gli sbalzi termoigrometrici e l’umidità. L'intervento è quindi iniziato con la fermature delle numerose parti decoese con consolidante dopo la quale, è stato possibile procedere alla pulitura della supericie a secco e con solventi chimici. In questa fase, in accordo con la Direzione Lavori, si è deciso di non rimuovere lo strato di resina naturale sullo sfondato in finto granito rosso e alcune integrazioni a porporina sulla superficie esterna delle cornici. Successivamente sono state consolidate con adesivo e fascette lignee di sostegno le applicazioni in cartapesta presenti sulle cornici. Sono quindi state eseguite le stuccature e l'integrazione cromatica delle parti abrase e dei ritocchi alterati con colori acquarello e vernici per il restauro. Per risarcire la lamina argentata sono state seguite due metodologie: polvere micacea gialla e selezione cromatica a tratteggio sulle aree più piccole; foglia argentata stesa a guazzo e colori a vernice per imitare la meccatura sulla cornice. Infine, sul verso è stata applicata una soluzione antitarlo, mentre sul recto è stata stesa vernice protettiva.