Archivio CCR
D40_CR_2022_Torino, Villa della Regina, Fontana del Grand Rondeau
Descrizione facilitata:
La fontana del Grand Rondeau è formata da 13 sculture di pietra.
La fontana è stata realizzata tra il 1600 e il 1700.
La fontana si trova nel giardino di Villa della Regina a Torino.
Il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale ha restaurato la fontana nel 2022.
Al restauro hanno partecipato gli studenti della scuola di restauro di Venaria.
I restauratori hanno studiato i tipi di pietra utilizzati per realizzare le sculture.
Hanno studiato le cause dei danni della fontana.
Gli scienziati del Centro di Venaria hanno fatto analisi scientifiche per studiare gli organismi che infestavano la fontana.
I restauratori hanno pulito la fontana dagli organismi dannosi e da tutte le sostanze che si erano despositate sopra le statue.
Hanno riposizionato e fissato le parti che si erano staccate.
Hanno sostituito le stuccature (interventi di restauro del passato che servono a riempire le mancanze di pietra) con nuove stuccature.
Hanno messo un prodotto protettivo sulle parti di metallo.
Alla fine hanno chiuso le fessure della pietra con malta.
Abstract dell'intervento:
Restauro
L'intervento di restauro della fontana del Grand Rondeau di Villa della Regina è rientrato nell'ambito di un cantiere didattico estivo a cura del Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale". L'obiettivo del cantiere è stato quello di migliorare le condizione conservative delle 13 statue della fontana dal punto di vista materico ed estetico e di fornire agli studenti una conoscenza approfondita dei manufatti, utile a delineare uno specifico piano di intervento. Per questo motivo sono state svolte indagini per l'identificazioni dei diversi litotipi e sono individuate le principali cause di degrado (ambiente di conservazione, traumi di natura meccanica, interventi di restauro pregressi non più funzionali).
Dal momento che le superfici delle statue erano interessate da un attacco biologico, sono stati eseguiti campionamenti prima e durante l’intervento. In questo modo è stato possibile approfondire la natura dell’attacco biodeteriogeno e mettere a punto la metodologia di disinfezione più idonea. Le superfici danneggiate sono quindi state trattate con biocida e sottoposte a pulitura.
Successivamente, le statue interessate da fenomeni di disgregazione e distacchi sono state trattate e i frammenti distaccati ricollocati e assicurati tramite incollaggi e imperniaggi. Le stuccature non più idonee relative a un intervento di restauro precedente sono state sostituite e le staffe e i perni metallici esposti sono stati trattati e protetti. Infine le piccole fessure e le lacune sono state risarcite matericamente con malte appositamente formulate.