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Archivio CCR

61-AL-2017_Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto
Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto, contromensa - prima del restauro
Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto, contromensa, retro - prima del restauro
Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto, laterale sinistro - prima del restauro
Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto, laterale destro - prima del restauro
Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto, Croce - prima del restauro
Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto, basamento croce - prima del restauro
Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto, controtabernacolo - prima del restauro
Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto - analisi infrarosso (950 nm)
Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto - radiografia digitale RX
Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto - analisi UV
Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto - dopo il restauro
61-AL-2017_TO_San_Filippo_neri_Piffetti_paliotto
Scheda di restauro
Identificazione specie legnose

61-AL-2017_Torino, Chiesa di S. Filippo Neri, P. Piffetti, Paliotto



Descrizione facilitata:

 

Il paliotto è una grande decorazione costruita per decorare l'altare della chiesa di San Filippo Neri a Torino.
L'artista Pietro Piffetti ha realizzato il paliotto nel 1749 con diversi materiali: legno, avorio (materiale che si prende dalle zanne degli elefanti), guscio di tartaruga, madreperla, pietre preziose.
Nella parte centrale del paliotto è rappresentato San Filippo. Nelle parti laterali del paliotto sono rappresentati Mosè (a destra) e San Gregorio Magno (a sinistra).
ll Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale ha restaurato il paliotto nel 2017-2018 in occasione di un progetto finanziato da Compagnia di San Paolo.
Per prima cosa i restauratori hanno coperto le parti dell'opera che si stavano staccando con una carta speciale che si chiama carta giapponese.
Dopo hanno trasportato il paliotto nei laboratori di Venaria e qui hanno fatto le analisi scientifiche per capire con quali materiali è costruito il paliotto.
I restauratori hanno inserito il paliotto in una camera anossica, un contenitore senza ossigeno che serve a eliminare gli insetti che mangiano il legno.
Hanno pulito il paliotto e hanno aggiunto le parti mancanti con legni simili a quelli utilizzati dall'artista.
Hanno messo un sottile stato di colore dietro i pezzi aggiunti durante il restauro. In questo modo si possono riconoscere rispetto ai pezzi originali.
I restauratori hanno dipinto le stuccature (strato di gesso e colla usato per coprire le mancanze di legno) con acquerelli.
Alla fine, hanno verniciato il paliotto per proteggerlo dai raggi del sole e dalla polvere.

 

 

 

 

Abstract dell'intervento:

 

Il paliotto di Piffetti della chiesa di San Filippo Neri di Torino è stato restaurato dal laboratorio di manufatti lignei seguendo una collaudata metodologia di studio e confronti, maturata nel corso delle molte attività sulle opere di ebanisteria piemontese. Il progetto si è inserito nell'ambito dell'iniziativa di Intesa San Paolo «Restituzioni. Tesori d’arte restaurati 2018», volto a individuare opere italiane in condizioni conservative precarie e a sostenerne il resaturo e la valorizzazione attraverso una mostra. Per la XVIII edizione dell'iniziativa l'esposizione è stata realizzata alla Reggia di Venaria (La fragilità della bellezza. Tiziano, Van Dyck, Twombly e altri 200 capolavori restaurati, 28 marzo - 16 settembre 2018).

Restauro

Prima del trasporto l'opera (composta da contromensa, 2 ale laterali, baldacchino, croce, basamento della croce e controtabernacolo) è stata messa in sicurezza con velinatura di carta giapponese per evitare il distacco delle parti decoese. L'intervento è iniziato con un'approfondita campagna diagnostica (infrarosso, falso colore, radiografia digitale, analisi UV) che ha permesso di conoscere la tecnica esecutiva e di identificare i materiali e le specie legnose. Il paliotto è stato poi sottoposto a un trattamento anossico, seguito da una pulitura differenziata in base alle tipologie di materiale e al consolidamento dei sollevamenti. Le integrazioni di tarsie sono state effettuate con materiali simili a quelli impiegati originariamente da Piffetti e sono state rese riconoscibili dall'inserimento di un sottile strato di pigmento in grado di conferire diversa radiopacità. Le fenditure e le lacune di minor entità sono state riempite con uno stucco pigmentato a base di cera e intonate cromaticamente con acquarelli e fiele bovino. Infine, è stato steso un protettivo finale. 
Nel 2020 l'opera è stata oggetto di un ulteriore intervento manutentivo (commessa 74-AL-2020) prima di essere ricollocata nella chiesa di San Filippo Neri di Torino. 

 

Bibliografia

- Scheda n. 70, in Restituzioni 2018. Tesori d’Arte restaurati. La Fragilità della bellezza. Tiziano, Van Dyck e Twombly e altri 200 capolavori restaurati, catalogo della mostra, Reggia di venaria 28 marzo-16 settembre 2018, Marsilio Editori, Venezia 2018, pp. 244-247 (online pp. 659-668);
- AAVV, Studio diagnostico e applicazione di metodologie di conservazione innovative per il restauro del paliotto di san Filippo Neri di Pietro Piffetti, atti del XVI congresso nazionale IGIIC, Lo Stato delll'Arte 16, Castello del Buonconsiglio Trento, 25-27 ottobre 2018; 
- AAVV, Il restauro degli arredi: un approccio critico tra ricerca storica, analisi tecnica e indagini scientifiche, in Genio e maestria. Mobili ed ebanisti alla corte sabauda tra Settecento e Ottocento, Torino, Allemandi, 2018, pp. 183-193.