Il laboratorio è stato avviato nel 2016 per rispondere alla necessità di dare corso ai numerosi progetti culturali che a Torino e in Piemonte richiedevano un supporto scientifico e tecnico per il trattamento dei materiali cartacei e fotografici. Nel 2017, grazie all’accreditamento ministeriale, l’Università di Torino ha potuto attivare insieme al CCR un ulteriore indirizzo di specializzazione per il corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, il PFP 5 (Materiale librario e archivistico, Manufatti cartacei e pergamenacei, Materiale fotografico, cinematografico e digitale).

L’indirizzo del laboratorio è prevalentemente dedicato alla produzione di arte contemporanea e alla collaborazione con realtà museali e fondazioni dedicate alle arti grafiche, fotografiche e cinematografiche di rilievo nazionale e internazionale.

Non sono però mancate opportunità di intervento su manufatti antichi, come ad esempio i cartoni di Gaudenzio Ferrari conservati nella Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Torino e i globi di Vincenzo Coronelli appartenenti alle Collezioni Intesa Sanpaolo.

L’allestimento del laboratorio è stato reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Cecilia Gilardi Onlus, a Intesa Sanpaolo e a Material ConneXion Italia.

 

Direttore dei laboratori
Michela Cardinali

Vice direttore dei laboratori
Roberta Genta

Responsabile progettazione e coordinamento cantieri
Daniela Russo

Responsabile
Roberta Genta (ad interim)

Coordinatore
Ambra D'Aleo

Restauratori
Maddalena Trabace

Storico dell’arte
Luca Avataneo

papier
Papier Peint «Alla China»
Seconda metà del XVIII secolo
Torino, Collezioni Intesa Sanpaolo. Sede Fondazione Compagnia di San Paolo

L’opera in esame è una porzione di un più ampio papier peint in carta dipinta e misura 3.56 x 2.65 m
Queste tipologie di carte da parati di manifattura cinese venivano realizzate in Oriente e commercializzate sia nella penisola italiana che in Europa durante la seconda metà del XVIII secolo.
Prodotte utilizzando tecniche di lavorazioni seriali, consolidate nel tempo e comunemente praticate, gli artigiani cinesi si servivano di modelli, stampi e metodi xilografici per realizzare il disegno di fondo ad inchiostro, con l’aggiunta di stesure pittoriche, in fase finale, per inserire dettagli che personalizzassero le serie uguali.
Il disegno si snoda su più piani prospettici in modo da dare l’illusione della profondità.


Breve descrizione degli interventi
Il grande formato dell’opera e la grande cornice, che vincolava i movimenti a seguito di fluttuazioni di valori termo-igrometrici stagionali, avevano creato problemi di tensionamento con conseguenti piccole deformazioni della superficie cartacea. L’intervento proposto si è posto come obiettivo la conservazione e il restauro dell’opera attraverso lo smontaggio dalla cornice d’origine ed il trasporto presso i laboratori del CCR dove è stata sottoposta ad un’approfondita analisi strutturale e della superficie pittorica.

L’opera, foderata con una tela, presentava fasce perimetrali in tela di lino che sono state rimosse e sostituite con nuove fasce in tela di poliestere, il telaio è stato rettificato e reso idoneo al contenimento dell’opera in cornice. Il supporto cartaceo presentava strappi e lacune che sono state integrate, operando dal verso e dal recto, accompagnate da un puntuale consolidamento della pellicola pittorica e reintegrazione ad acquerello.

 

 

 

 

img coronelli
Vincenzo Maria Coronelli
Globi, 1699
Torino, Collezioni Intesa Sanpaolo

Il Laboratorio ha avuto l’opportunità di studiare e restaurare due straordinari globi, oggi parte delle Collezioni Intesa Sanpaolo, realizzati da Vincenzo Maria Coronelli, cartografo ed enciclopedista veneziano apprezzato in tutta Europa nel ‘600 per la produzione di questo tipo di manufatti. La campagna diagnostica ha previsto la realizzazione della TAC per visualizzare la composizione interna dei manufatti, con dati inediti sulla loro realizzazione. Data la polimatericità dei globi, il Laboratorio ha operato in stretta sinergia con il settore Manufatti lignei. La parte più complessa dell’intervento ha riguardato le calotte in carta stampata che si presentavano alterate da restauri precedenti e dal naturale degrado dei materiali nel tempo.

img gaudenzio
Gaudenzio Ferrari
Nucleo di cinque cartoni, 1514-1540 ca.
Torino, Pinacoteca dell’Accademia Albertina

I cinque cartoni, destinati a essere esposti nella mostra “Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari” (Novara, Varallo, Vercelli, marzo – settembre 2018) sono stati studiati e messi in sicurezza prima del grande evento. La ricognizione conservativa ha previsto un controllo generale delle opere per la definizione delle operazioni di manutenzione ordinaria: particolare attenzione è stata rivolta alla verifica e all’adeguamento delle cornici espositive presenti. Con l’occasione, sono state eseguite mappature grafiche delle singole opere e analisi multispettrali per l’approfondimento della tecnica esecutiva e dello stato di conservazione delle superfici.

img fontana
Lucio Fontana, Giulio Paolini, Alberto Burri, Alighiero Boetti e altri
Opere di arte contemporanea su carta
Milano, Collezioni Intesa Sanpaolo

Fin dalla sua apertura nel 2017, il Laboratorio ha avuto l’opportunità di intervenire su opere di grandi artisti dell’arte contemporanea del ‘900, da Fontana a Burri, da Schifano a Merz, provenienti dalle Collezioni Intesa Sanpaolo. La selezione delle opere da sottoporre a intervento è stata effettuata sulla base delle priorità conservative definite in seguito a una campagna di rilevamento dello stato di conservazione condotta dai restauratori del Laboratorio nei depositi della banca. La grande varietà di autori, tecniche e soggetti rappresenta uno degli elementi di maggiore interesse di questo intervento.